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Alimentazione d’avanguardia per gli studenti nelle mense delle scuole italiane

Parte integrante dell’ambiente scuola, in particolare scuola elementare, la mensa è spesso dipinta in film e serie tv con tinte comiche, talvolta esasperate, è il luogo in cui prendono vita le scene di maggiore interazione sociale tra i bambini, e in cui spesso succedono atti di bullismo. Si apre poi l’immenso oceano di cliché legati alla qualità del cibo della mensa, e di simpatici episodi in cui ospiti indesiderati sono stati trovati nelle cucine.

La condizione grottesca che spesso ricorre nella rappresentazione delle mense scolastiche risulta talvolta esagerata e stereotipata ma invita ad aprire gli occhi sia sulla questione igienico-sanitaria che su quella, più sottile, della qualità e della varietà della proposta dei menù delle mense nelle scuole.

Problemi comuni nelle mense delle scuole

Piatti come la pasta in bianco o al sugo sono opzioni molto gettonate perché rispecchiano il gusto della maggior parte dei bambini e assicurano che il pasto venga consumato. Queste scelte però possono risultare problematiche, come nel caso della carne rossa, una spesso abusata, come accade nella città di Terni che la inserisce in dieci proposte su venti giorni di mensa. O ancora i casi in cui si prevedono combinazioni alimentari iperproteiche che uniscono ad esempio pasta e fagioli o pasta e ceci: sono menù per bambini, non menù per la trattoria di paese. La scuola dovrebbe essere uno spazio n cui apprendere e sviluppare uno stile di vita sano e regolare.

Inoltre bisogna considerare il fatto che, per comodità, nella maggior parte dei casi le mense scolastiche prevedono l’utilizzo di posate e stoviglie di plastica. Il COVID ha contribuito ad accrescere e aggravare questa situazione, vista la necessità di rendere tutto monouso pur di tornare, anche vagamente, alla normalità.

Le soluzioni dei menù nelle scuole di Torino

Niente paura però, c’è chi sa guardare avanti e ha intrapreso percorsi innovativi. Nella città di Torino da settembre infatti la dieta mediterranea viene affiancata dalle linee guida approvate dalla giunta della sindaca Chiara Appendino. Alcuni genitori infatti hanno richiesto che il menù scolastico includesse i legumi per variare l’assunzione di proteine.

Oltre ai menù bambini differenziati per età, stagione, religione e altri motivi culturali, ora si propone una volta al mese un pasto vegano e più volte uno vegetariano. Non è questione di moda: come confermano anche gli studi della Società italiana di alimentazione, durante le crescita è importante abituare il bambino ad un apporto proteico più differenziato possibile, nonché dargli la possibilità di scoprire nuovi gusti.

Ma non è finita qui. Una volta al mese, lo staff preparerà sotto la guida di uno chef un piatto originale, gustoso ed equilibrato da proporre nel menù scuola. Alberto Ritucci, responsabile della ristorazione scolastica, parla di equilibrio tra i costi e buona qualità delle materie prime, per un risultato innovativo che sia un esempio da seguire per le altre città italiane.

Infine, la ciliegina sulla torta: portale internet con un calendario interattivo del menù scolastico a cui i genitori possono avere accesso e trarre informazioni su origine dei prodotti e preparazione dei piatti.

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